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La Fed mostra gli artigli da falco. Il rialzo dei tassi non è più un miraggio

Economia
La Fed mostra gli artigli da falco. Il rialzo dei tassi non è più un miraggio
(Teleborsa) - Ha ridotto l'acquisto di asset, modificato la forward guidance, abbassato le stime sulla crescita degli Stati Uniti e parlato in conferenza stampa per un'ora, cosa inimmaginabile per l'ermetico Ben Bernanke. Ma della prima "uscita" ufficiale di Janet Yellen i mercati hanno carpito solo tre parole, come ironizza la stampa statunitense: "around six months", "circa sei mesi". Ovvero, il tempo che intercorrerà tra l'uscita definitiva dagli stimoli all'economia e il primo rialzo dei tassi di interesse. E tanto è bastato a creare scompiglio.

Andando per ordine, ieri si è concluso il meeting di politica monetaria del FOMC (Federal Open Market Committee), il braccio armato della Federal Reserve.

Come ampiamente atteso, i membri del Comitato hanno votato 8-1 a favore di un taglio delle misure di quantitative easing (l'acquisto mensile di asset da parte della Fed per immettere liquidità nel sistema e stimolare l'economia), per un importo di 10 miliardi di dollari, portando il piano complessivo QE3 a 55 miliardi.

Questa mossa rientra nel tapering, come è stato ribattezzato il piano di uscita graduale dagli stimoli.

La Banca Centrale americana, poi, ha modificato la cosiddetta forward guidance, ovvero gli elementi cui collegare le strategie di politica monetaria, ancorandole a una serie di parametri: tasso di disoccupazione, occupazione ed inflazione. La Fed, dunque, potrà tenere i tassi al di sotto del livello ritenuto "normale" anche se i target di disoccupazione ed inflazione saranno centrati.

Infine è arrivato il taglio delle stime di crescita per quest'anno, con il PIL visto in aumento non oltre il 3% dal 3,2% indicato in precedenza. La disoccupazione dovrebbe invece calare più rapidamente del previsto, portandosi in un range del 6,1-6,3% dal 6,3-6,6% delle previsioni precedenti (attualmente il tasso di disoccupazione è al 6,7%). Invariate le stime di inflazione.

Tutte queste novità hanno messo di malumore gli investitori ma neanche tanto. La svolta è avvenuta dopo, durante la press conference della Chairman Janet Yellen che, come noto, era al suo primo meeting dopo l'uscita di scena di Bernanke.

Alla domanda "una volta terminato il tapering, quanto tempo aspetterà la Fed prima di iniziare ad alzare il tasso di interesse?" la Yellen ha risposto: "Il linguaggio che abbiamo usato nello statement che accompagna la decisione di politica monetaria è 'considerevole periodo'. So che è un termine difficile da quantificare. Probabilmente significa qualcosa come 'nell'ordine di circa sei mesi'".

Se il tapering finirà, come da tabellino di marcia, tra ottobre e novembre, il primo aumento dei tassi potrebbe arrivare tra aprile e maggio del 2015. Troppo presto, a giudicare dallo shock dei mercati.
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