(Teleborsa) - Giornata di interrogativi e consuntivi per il Pd che, dopo il
furore del primo turno delle amministrative, tira un po' le somme, anche con
qualche perdita. E' il caso di una serie di
comuni "roccaforte", come quelli di
Livorno, Padova, Perugia e Potenza, da sempre zone "rosse".
Tuttavia, la
vittoria strappata al centrodestra in altrettanti comuni del nord e centro Italia - come Bergamo, Biella, Cremona, Pavia, Vercelli, Verbania e Pescara - allentano un po' la tensione del centro-sinistra che si dice convinto che il risultato finale delle amministrative è
"un successo".
Come sempre, esiste anche l'altra faccia della medaglia. Anche
Beppe Grillo trionfa ed afferma che i
sindaci 5 stelle sono un
"virus inarrestabile", dopo aver strappato al Pd
Livorno e Civitavecchia. La città ligure infatti rappresenta una vera e propria roccaforte di sinistra, dominio sin dal dopoguerra del PCI. A Livorno ha vinto il candidato a 5 stelle Filippo Nogarin, con una campagna elettorale non urlata, prevalendo sul concorrente Marco Ruggieri e mettendo in atto una rivoluzione come quella che avvenne nel 1999 a Bologna, che cambiò colore dopo mezzo secolo di guida di sinistra.
Il centro-destra strappa invece al Pd la città di
Padova, altra importante roccaforte, contrassegnando una vittoria schiacciante del Carroccio che si rafforza in tutta la regione, guidata da Luca Zaia. Il centrodestra espugna anche
Potenza, grazie al candidati di fratelli d'Italia, strappando i consensi al concorrente del Pd che aveva passato il primo turno con più voti.
Anche al termine dello spoglio si conferma bassissima l'affluenza alle urne, pari al 49,5%, dopo che al primo turno i votanti avevano raggiunto il 70,6%. Ma in quell'occasione era stato il clamore delle
elezioni europee a dare un impulso alle presenze.