(Teleborsa) - "Sono stato investito da un ciclone umano, mediatico, giudiziario che mai avrei pensato. Io non ho le colpe che mi vengono attribuite e le fesserie più colossali riguardano la mia condizione patrimoniale".
E' così il deputato di forza Italia
Giancarlo Galan, ex governatore della regione Veneto, in una conferenza stampa, alla Camera dei Deputati illustra la sua memoria difensiva depositata alla in giunta per le autorizzazioni, in merito
all'inchiesta sulle tangenti del Mose che ha visto finire in manette il sindaco della città lagunare, Giorgio Orsoni ,l'assessore alle Infrastrutture Renato Chisso, assieme ad altre 33 persone, mentre sono circa un centinaio gli indagati.
Dopo essersi imposto un rigoroso silenzio stampa, Galan si toglie qualche sassolino dalla scarpa anche a dispetto dei giudici di Venezia che lo vorrebbero in carcere.
Galan spiega la sua versione dei fatti dicendo che la ricostruzione fatta dai giudici è piena di errori. L'ex governatore del Veneto precisa di non sentirsi ne "perseguitato ne' "tradito", semplicemente ritiene che i "magistrati siano stati indotti in errore".