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Il mercato del gioco frena in Italia causa crisi e illegalità

Economia
Il mercato del gioco frena in Italia causa crisi e illegalità
(Teleborsa) - Le tasche degli italiani sono sempre più vuote. La crisi si è abbattuta pesantemente sui consumi, andando a ridurre persino quelli alimentari e quelli "udite udite" relativi alle scommesse, ma solo in Italia, spegnendo così ogni sorta di speranza per il futuro.

Secondo i dati diffusi da GTECH, operatore di lotterie e scommesse - in occasione della presentazione della settima edizione del Bilancio di Sostenibilità - la spesa netta a livello mondiale nel 2013 è stata pari a 316,6 miliardi di euro, in crescita del 4,2% rispetto al 2012 grazie soprattutto all'area asiatica e al Nord America. Più moderato l'aumento in Europa (+1,3%), dove si sono spesi 91 miliardi di euro.

In questo quadro stonano i dati relativi all'Italia, dove la spesa netta nel 2013 si è attestata a 17,1 miliardi, con una contrazione del 6,6% rispetto all'anno precedente.
E le cose non sembrano migliorare nel 2014. I primi mesi del nuovo anno, infatti, mostrano gli stessi segni di affaticamento del mercato.
Marco Sala, amministratore delegato di GTECH, ritiene che non sia solo la crisi a frenare il mercato ma che il gioco illegale sia ancora un fenomeno consistente. "Secondo i dati della Guardia di finanza - ha dichiarato Sala - circa 23 miliardi di euro sfuggono alla raccolta legale".

Le entrate erariali si attestano a 8,2 miliardi nel 2013 dagli 8 mld dell'anno precedente.
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