(Teleborsa) - Diventa in discesa la strada verso il
matrimonio tra Alitalia e Etihad. Sia la trattativa tra azienda e sindacati sugli
esuberi che quella tra azienda e banche sul debito sono infatti alle battute finali.
Per quanto riguarda il primo punto, l'accordo prevede una
riduzione degli esuberi iniziali, pari a 2.251, a quota 954.
Infatti, come spiega il Ministero dei Trasporti,
616 persone resteranno nel perimetro Alitalia, mentre 681 verranno ricollocati presso altre aziende, alle quali verranno esternalizzati alcuni servizi. Il passaggio dovrà avvenire a conclusione dell'accordo tra Alitalia ed Etihad e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2014.
Per i rimanenti 954 dipendenti si aprirà la strada della mobilità. La proposta del ministro Poletti prevede per questi lavoratori, oltre al conferimento dell'80% dello stipendio durante gli anni della mobilità, un "contratto di collocamento", cioè l'assistenza per formazione, mantenimento delle licenze e politiche attive di ricollocamento da parte di un ente che coinvolge varie istituzione tra cui la Regione Lazio e l'Enac.
Secondo fonti sindacali,
la firma dell'accordo è prevista in serata. Ancora ignote le mosse della CGIL, che aveva chiesto tempo.
Quanto alla
trattativa con le banche per la rinegoziazione di 565 milioni di debito, ieri sera l'Amministratore Delegato di
Unicredit,
Federico Ghizzoni, lasciando il vertice tra l'azienda e gli Istituti di credito coinvolti, ha dichiarato: "Tra le banche c'è accordo unanime, siamo a posto" senza però fornire dettagli in quanto, ha poi precisato, lo farà Alitalia a tempo debito.
L'
ultimo nodo da sciogliere è ora quello del
contratto collettivo nazionale finalizzato soprattutto al taglio dei costi che dovrebbe permettere al vettore aereo di risparmiare oltre 30 milioni di euro nel secondo semestre dell'anno.