(Teleborsa) - I timori degli investitori per una serie di default a catena nella galassia Espirito Santo si stanno rivelando fondati. Dopo
l'alzata di bandiera bianca della holding di partecipazioni Espirito Santo International è
Rioforte a dichiarare insolvenza.
La società di investimenti portoghese
non ha rimborsato 897 milioni di euro di debiti contratti con un'altra big della finanza lusitana, la
Portugal Telecom.
La conferma ai rumors di stampa circolati ieri sera è giunta stamane dalla stessa Portugal Telecom che, tra l'altro, a causa del mancato rimborso dei suddetti 897 milioni, dovrà rinegoziare i termini per la fusione con Oi.
Secondo rumors, Rioforte si sarebbe già attivata per chiedere la procedura di protezione dai creditori nel Lussemburgo, dov'è di base la holding di partecipazioni.
Rioforte International detiene il 49% di
Espirito Santo Financial Group, che a sua volta controlla il 20% di
Banco Espirito Santo (giusto ieri
Espirito Santo Financial Group ha ceduto il 4,99% del Banco Espirito Santo scendendo al 20%). I suoi investimenti spaziano dal turismo alla sanità privata.
Non è chiaro se questo mancato pagamento a Portugal Telecom comporterà cessioni in casa Rioforte, in particolare se verrà ceduta una quota nell'Espirito Santo Financial Group. Anche quest'ultima, come noto, in questi giorni sta tentando di valutare la reale esposizione verso la Espirito Santo International, la società a capo della complicata catena di partecipazioni della famiglia Espirito Santo da cui è partito il primo maxi buco nei conti (2,5 miliardi di euro).
Il Banco Espirito Santo, invece, sta
tentando di convincere gli investitori che la sua esposizione ai debiti delle holding è sotto controllo. Stamane, a giudicare dalla quotazione del titolo a Lisbona (+8,4%), la situazione sembra tranquilla dopo il sell-off di ieri e dei giorni scorsi.