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Riforme, Renzi punta a chiudere la "settimana cruciale"

Politica
Riforme, Renzi punta a chiudere la "settimana cruciale"
(Teleborsa) - Settimana decisiva per le Riforme. A dirlo è stato il Premier Matteo Renzi, parlando dall'Angola, dove si trovava nella giornata di ieri. "Domani entriamo nella settimana decisiva, ci saranno gli interventi, la replica dei relatori e del governo, poi finalmente si vota", ha detto ai cronisti.

Renzi ha anche affermato "Non sono preoccupato, c'è un accordo di maggioranza", aggiungendo che il governo andrà avanti "con una determinazione ferrea" contro chi pensa di fare ostruzionismo.

Intanto, il Movimento 5 Stelle sollecita il Premier a dare una risposta "per iscritto" sui sei punti rimasti irrisolti, dopo i colloqui costruttivi della scorsa settimana sulla legge elettorale, anche se il Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, in una intervista, si è detta contraria ad allungare i tempi ed a riaprire il tavolo delle trattative.

Il primo punto su cui il movimento grillino attende risposte riguarda la questione del doppio turno (ballottaggio) che viene giudicato dal movimento di Beppe Grillo distorsivo della rappresentatività, perché spesso si trova a vincere un candidato che non aveva ottenuto la maggioranza al primo turno.

Il secondo e terzo concernono il premio della maggioranza e le garanzie costituzionali: La preferenza del M5S va per un premio fisso (15%) al partito che ottenga almeno il 35% dei voti, ma porta con sè garanzie rinforzate per una serie di atti di rilievo costituzionale (la modifica della Costituzione, l'elezione del Presidente della Repubblica e dei giudici e così via).

Uno dei punti cruciali riguarda le preferenze, il cui ritorno viene auspicato dal movimento di Grillo, ma viene ritenuto qualificante anche dalla Corte costituzionale.

Il quinto e sesto punto riguardano le coalizioni e le soglie si sbarramento, poiché il Movimento ritiene che il premio vada esclusivamente al partito che ha preso più voti e non all'intera coalizione. Questo implica, però, l'abbassamento o l'eliminazione delle soglie di sbarramento, la cui presenza non fa che accrescere indiscriminatamente le soglia di maggioranza.
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