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Nuova tegola sulla Russia, la comunità internazionale accerchia Putin

Politica
Nuova tegola sulla Russia, la comunità internazionale accerchia Putin
(Teleborsa) - La Russia scoprirà la prossima settimana quanto le sarà richiesto di pagare per aver confiscato, dieci anni fa, la Yukos Oil, allora il più grande produttore di petrolio del paese, all'imprenditore russo Mikhail Khodorkovsky.

"La Corte permanente di arbitrato de l'Aia si pronuncerà il 28 luglio su 103 miliardi dollari di risarcimento danni che la Russia dovrebbe pagare agli ex proprietari, dopo l'esposto presentato dagli stessi nel 2007", ha dichiarato Tim Osborne, capo di GML Ltd., banca di investimento dell'ex galassia Yukos.

La decisione de l'Aia arriva puntualmente in coincidenza con l'inasprimento delle sanzioni che la comunità internazionale ha deciso di irrogare alla Russia per l'abbattimento del jet malese e per una serie di contraddizioni diplomatiche che hanno caratterizzato il ruolo delle Russia nella crisi ucraina.
"E' un consistente risarcimento dei danni che aggiungerebbe danno al danno", ha dichiarato Masha Lipman, analista politico indipendente con sede a Mosca. "Che si tratti di una coincidenza o meno, si vedrà, ma appare chiaro come la comunità internazionale stia accerchiando Putin".

La principale indiziata per un coinvolgimento cospicuo nei danni da pagare è Rofsnet, che ha acquisito la maggior parte di Yukos in una serie di aste forzate.

Lapidario il commento di Putin sulla vicenda che ha detto che gli i suoi avversari "stanno usando l'incidente del jet malese per guadagni politici egoisti".

Il governo di Putin ha smantellato Yukos dopo aver imposto 27 miliardi dollari in oneri fiscali. La maggior parte dei suoi ex beni ora appartengono all'azienda statale Rosneft, che adesso è la più grande compagnia petrolifera quotata in borsa al mondo, in termini di produzione.

L'UE ha avvertito ieri la Russia che potrebbe limitare l'accesso del paese al mercato dei capitali e delle tecnologie energetiche
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