Facebook Pixel
Milano 11:09
34.297,11 +0,91%
Nasdaq 6-mag
18.093,57 0,00%
Dow Jones 6-mag
38.852,27 0,00%
Londra 11:09
8.295,74 +1,00%
Francoforte 11:09
18.283,45 +0,60%

Default Argentina: cavolata atomica, saga o piano B in arrivo?

Economia
Default Argentina: cavolata atomica, saga o piano B in arrivo?
(Teleborsa) - Saga, melodramma, ma anche disastro finanziario scampato. Sono tanti gli aggettivi e i giudizi del mondo economico sul secondo default dell'Argentina in 13 anni (l'ottavo nella sua storia).

Ma nonostante i giudizi disastrosi piovuti dalla agenzie di rating su Buenos Aires, sia l'intellighenzia argentina che i mercati di tutto il mondo sembrano aver preso con filosofia l'ennesima debacle di quella che fino a poco tempo fa sembrava essere tornata una indiscussa potenza dell'economia latinoamericana. Gli unici ad accusare il colpo sono stati la Borsa argentina e il peso.

Forse perché qualcuno ancora crede che alla fine l'Argentina troverà un accordo con i famigerati holdout, ossia quei fondi hedge statunitensi che rifiutarono di aderire alla ristrutturazione dei Tango bond andati in default nel 2001 appellandosi, con successo, alla legge USA.

In effetti Buenos Aires ha lasciato intendere di essere ancora disposta a trattare con i "creditori ribelli" mentre la Presidente Argentina Cristina Fernandez Kirchner ha molto minimizzato l'accaduto: "è il 31 luglio e la fine del mondo non c'e' stata", ha dichiarato nella prima apparizione pubblica dopo il default del suo Paese.

Qualcuno stima che la Kirchner abbia un piano B. Secondo rumors di stampa, un gruppo di banche private sarebbe disposto a scendere in campo prestando le risorse necessarie a rimborsare i fondi holdout.

In questa saga che, secondo alcuni analisti, costerà più al popolo argentino che alla già provata economia nazionale, c'è un'altra figura degna di nota: il Ministro dell'Economia Alex Kicillof. Sembra infatti che il giovane politico non abbia mai creduto veramente in un accordo con i creditori ribelli, nemmeno in occasione delle trattative last minute di martedì in cui erano presenti sia il mediatore nominato dal Tribunale, Daniel Pollack, sia i creditori. Non solo: avrebbe rifiutato tutte le proposte avanzate da Pollack, "come se al default avesse preferito una dichiarazione politica", osserva il Wall Street Journal.

Per non parlare di quando ha detto che il default dell'Argentina è "una cavolata atomica".
Condividi
```