(Teleborsa) - Il
vaccino che potrebbe proteggere gli operatori sanitari impegnati in Africa occidentale a combattere il
Virus Ebola, può richiedere
almeno un mese per essere disponibile, mentre i funzionari dell’OMS stanno valutando la sua efficacia.
L'improvvisa
donazione da parte del governo Canadese di ben 1.000 dosi di un
vaccino, ancora in sperimentazione e che non è stato testato sugli esseri umani, ha creato una questione che discrimina le persone infette da quelle sane. Un
memorandum diffuso dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità, questa settimana, indica che a tutte le persone in Africa occidentale, dovrebbe essere consentito l'accesso ai promettenti trattamenti sperimentali o vaccini per Ebola.
"Non vorrei personalmente esitare a prendere quel vaccino", ha detto Thomas Geisbert, virologo presso l'Università del Texas e uno tra gli sviluppatori che hanno messo a punto il vaccino donato all'OMS dal governo canadese. "L'ho visto usare su un gran numero di primati e non ho mai visto un problema con esso".
"L'OMS rivedrà i dati sullo sviluppo del vaccino e i valuterà la sua sicurezza dai risultati desunti da studi su animali", ha detto Marie-Paule Kieny, l'assistente del direttore generale per i sistemi sanitari e l'innovazione all’OMS. "Ci sarebbe poi da discutere quali paesi dovrebbero ottenere le dosi e in quale quantità e tutto questo richiederà almeno un mese. Non possiamo prendere qualsiasi fiala dal nulla e iniziare a distribuire".
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