(Teleborsa) - Gli Stati Uniti non hanno ancora deciso se attaccare
le roccaforti dello Stato Islamico in Siria e comunque, se lo faranno, non chiederanno il permesso al presidente siriano
Bashar al-Assad. Lo ha riferito un portavoce della Casa Bianca.
Il presidente Barack Obama, che questo mese ha ordinato
attacchi aerei contro i militanti islamici in Iraq, non è ancora convinto che in Siria, i bombardamenti aerei siano la cosa migliore da fare. Il capo ufficio della Casa Bianca non ha riferito poi se i leader militari statunitensi abbiano dato ad Obama delle specifiche opzioni per tali attacchi.
Dopo oltre due mesi di conquiste territoriali in Iraq,
le milizie dello Stato Islamico hanno recentemente conquistato una base aerea a Raqqa, in Siria, costringendo le forze di Assad a ritirarsi. Questo ha spinto il governo siriano, che è diventato il nuovo bersaglio dell’Isis, a chiedere uno sforzo congiunto alle forze internazionali per far fronte alla minaccia islamista.
Il ministro degli Esteri siriano,
Walid al-Muallem, ha detto che il suo stato è pronto a
cooperare con gli Stati Uniti, il Regno Unito e altri paesi della regione, per contrastare le milizie dello Stato Islamico, anche se ha detto che qualsiasi attacco non coordinato con il suo governo, sarebbe un atto di aggressione unilaterale.
Coalizione Nazionale della Siria, la principale opposizione politica al governo di Assad, ha respinto l'offerta della diplomazie siriana, perché inteso come "un tentativo di riabilitare politicamente il regime di Assad".
"Il regime di Assad è senza dubbio il problema principale del terrorismo e non può essere parte della soluzione", ha detto il segretario della Coalizione Nazionale siriana, Nasr al-Hariri.