(Teleborsa) - Vladimir Putin continuerà la sua
"guerra ombra" fino a quando avrà creato dei "piccoli stati autonomi" nelle regioni orientali dell'Ucraina, con potere di veto sul futuro del paese. Lo avrebbe riferito uno staff di consiglieri russi.
Anche dopo
il colloquio con il suo omologo ucraino Petro Poroshenko, per concordare la fine di un conflitto che dura ormai da cinque mesi, il presidente russo non sembra accontentarsi di una ridotta autonomia per le regioni di lingua russa in Ucraina e rinunciare al diritto di respingere le decisioni del governo di Kiev, ritenute strategiche, come quella dell’adesione alla NATO.
Putin è disposto ad aspettare fino a novembre, dopo che l'Ucraina avrà eletto il nuovo Parlamento, in coincidenza con l’inizio della stagione invernale, potendo quindi contare sull’estensione del
taglio di gas naturale da riscaldamento, come scambio di condizioni per veder soddisfatti i suoi obiettivi.
"L'obiettivo di Putin è quello di costringere l'Ucraina in ginocchio", ha detto
Stanislav Belkovsky, un consigliere del Cremlino durante il primo mandato del presidente russo, che ora dirige l'Istituto per la Strategia Nazionale di Mosca. "Putin vuole una struttura federale e mettere parte del paese sotto il controllo informale di Mosca, bloccando di fatto l'adesione dell’Ucraina alla NATO".