(Teleborsa) - L'Italia resta la pecora nera del'area del G7, confermandosi in
recessione anche nel 2014, anno che avrebbe dovuto sancire una ripresa modesta del Paese. A rivelarlo è l'ultimo rapporto dell'OCSE, in cui vengono tagliate le previsioni sull'Italia a
-0,4% per il 2014 e a
+0,1% per il 2015. Un peggioramento incisivo dato che pre precedenti stime di maggio indicavano un +0,5% al 2014 ed un +1,1% al 2015 e che risponde al
netto peggioramento del quadro congiunturale.
In questo modo, la Penisola resta in coda alla classifica dell'OCSE per i "big seven" che comprendono anche Eurozona, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone.
La stima di crescita per l'
economia a stelle e strisce è stata indicata al 2,1% quest'anno ed al 3,1% il prossimo, mentre per il
Regno Unito viene indicato rispettivamente un +3,1% ed un +2,8%. Anche il
Giappone dovrebbe riuscire a beneficiare degli stimoli monetari, riportando un +2,3% nel 2014 ed un +2,7% nel 2015. Outlook positivo anche per la
Cina, che dovrebbe mantenere tassi di espansione elevati e sostenibili, mentre l'
India vedrà un'accelerazione.
La
Zona Euro dovrebbe riportare tassi di crescita dello 0,8% quest'anno e dell'1,1% il prossimo, ma con un quadro piuttosto variegato al suo interno. La
Germania si confermerà l'economia traino (+1,4% in entrambi gli anni), mentre la
Francia evidenzierà tassi di crescita più modesti (+0,4% e +1%), ma superiori a quelli dell'Italia.
L'OCSE ha così confermato l'esistenza di una ripresa modesta, ma anche il crescere di
rischi legati ad una prolungata stagnazione e all'accentuarsi della
deflazione, se non saranno prese misure per stimolare la domanda e se non saranno portate avanti le riforme.
L'OCSE ha anche sollecitato la BCE a procedere con le misure di quantitative easing, annunciate all'ultima riunione di politica monetaria.