(Teleborsa) -
Anche le elezioni in Svezia fanno tremare l'Europa, decretando l'ascesa dei movimenti populisti di ultradestra, nonostante la vittoria della sinistra alle ultime elezioni.
I
socialdemocratici di Stefan Lofven si sono aggiudicati la
vittoria con il 44,9% delle preferenze, strappando il governo alla larga
coalizione di centro-destra del Premier Fredrik Reinfledt, che ha ottenuto il 39,3% dei voti. Un risultato che era largamente atteso, ma che ha avuto anche
risvolti imprevisti, venendo controbilanciato e ridimensionato dall'ascesa, al lato opposto dell'emiciclo, del
partito di estrema destra di Jimmie Akesson, salito oltre il 10% (i sondaggi indicavano un 5,7%).
Le elezioni, dunque, creano un altro grave problema, quello di trovare una forza di
coalizione, giacché nessun partito ha ottenuto la maggioranza qualificata. Infatti, il leader dei socialdemocratici
Stefan Lofven ha affermato di essere "pronto ad esplorare la possibilità di formare un governo", aprendo agli "altri partiti democratici", ma sbarrando la strada al partito di ultradestra Sd.
Oltre a sancire l'
affermarsi di populismi in una delle più moderne democrazie nordiche, il risultato delle ultime elezioni pone
rischi di ingovernabilità, insiti nella necessità di mettere assieme una coalizione piuttosto eterogenea.
A determinare la debacle del governo uscente di Fredrik Reinfledt è stata la crisi, sentita solo marginalmente, ma anche temi come l'alta disoccupazione giovanile, l'0allargarsi del gap ricchi-poveri, l'immigrazione e le politiche sull'istruzione, che hanno favorito la scuola privata anziché quella pubblica.