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Isis, Obama alle prese con l’elemento destabilizzante dei curdi

Politica
Isis, Obama alle prese con l’elemento destabilizzante dei curdi
(Teleborsa) - La città curda di Kobani, risparmiata dal peggio della guerra civile siriana, è adesso sotto assedio da parte delle milizie dello Stato Islamico, che stanno usando carri armati e artiglieria pesante. I combattimenti tuttavia sembrano volgere a favore delle truppe curde, le unità di protezione del popolo, Ypk, che hanno costretto le milizie dell’Isis ad arretrare per oltre 10 km. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra.

I combattimenti hanno costretto 130.000 persone ad attraversare il confine con la Turchia, come ha comunicato il vice primo ministro turco, Numan Kurtulmus, in una conferenza stampa tenuta ad Ankara.

I Curdi in Siria sono l'ultima minoranza presa di mira dal gruppo jihadista dell’Isis, che sta imperversando nel vicino Iraq, ridisegnando i confini imposti dalle potenze coloniali dopo la prima guerra mondiale, in un autoproclamato califfato.

Se una parte turco-kurda, riconducibile al gruppo dell’Ypk, è classificato come un movimento terrorista dalla Turchia, dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea, si possono complicare gli sforzi per intervenire, anche militarmente, contro lo Stato islamico, secondo gli analisti politici esperti di problematiche del Medio Oriente.

"La domanda per la politica degli Stati Uniti è che se i gruppi che si battono per sconfiggere le milizie dell’Isis sono considerati dei terroristi, come si fa a trattare con questi?", ha detto James Fallon, analista del Centro di controllo dei rischi in Medio Oriente, con sede a Dubai. "La Turchia è un alleato che gli Stati Uniti vogliono avere al proprio fianco e il riconoscimento di gruppi terroristici come "amici", può produrre dei rischiosi contrasti con Ankara".
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