(Teleborsa) - Resta a galla ma non sorprende l'attività manifatturiera della Cina, a conferma di come il settore del Paese fatichi a ritrovare lo slancio dei tempi passati.
Secondo i dati definitivi elaborati da HSBC, a settembre il
PMI manifatturiero si è attestato a
50,2 punti, invariato rispetto ad agosto (
quando si era registrato un marcato rallentamento) e
in discesa rispetto alla lettura preliminare fornita lo scorso 23 settembre sulla base dell'85-90% dei responsi.
Il dato
delude le attese degli analisti che erano per una conferma a quota 50,2 punti.
Il direttore di acquisti resta comunque
al di sopra della soglia che separa l'espansione dalla contrazione, ossia 50 punti, ma lo stallo rispecchia la perduta vivacità dell'economia del Dragone.
"I dati di settembre suggeriscono che l'attività manifatturiera ha continuato ad espandersi ma ad un ritmo più lento. Pensiamo che il trend di crescita sia orientato al ribasso, cosa che giustificherebbe una politica monetaria e fiscale più accomodante", ha commentato Qu Hongbin, capo economista di HSBC Cina, aggiungendo che anche i sottoindici sull'output e i nuovi ordini sono stati rivisti al ribasso.