(Teleborsa) - Ore difficili per l'Argentina che, oltre all'
annoso contenzioso con gli Stati Uniti per la questione dei Tango bond, si trova ora ad affrontare un rischioso vuoto di potere in capo alla banca centrale, temporaneamente colmato dal responsabile della commissione nazionale dei valori Alejandro Vanoli, molto vicino alla Casa Rosada.
Si è dimesso il governatore Juan Carlos Fabrega, il "tecnico" che si era ripromesso di abbattere l'inflazione galoppante ed era considerato di cultura molto liberale, troppo vicino ai mercati ed a specifici settori dell'economia.
Le dimissioni arrivano dopo le pesanti accuse lanciate dalla Presidente Cristina Fernandez de Kirchner, in un discorso pubblico, in cui aveva accusato il governatore Fabrega di non aver vigilato su "manovre" sospette del sistema finanziario e di aver fornito informazioni riservate alle banche.
Accuse che facevano riferimento anche alla continua svalutazione del peso ed al crescere del gap fra il cambio ufficiale e quello del mercato nero, dove la differenza ha raggiunto l'80%. Accuse che Fabrega non ha potuto digerire e che lo hanno spinto alle dimissioni, anche per i noti contrasti con il Ministro dell'economia Axel Kicillof.