(Teleborsa) - Anche i droni possono aspirare all'Oscar. Come? Tutto merito di Paolo Virzi che, con il suo capolavoro "Il capitale umano" è in lizza per gli Oscar 2015 (
l'edizione del 2014 è stata vinta dalla Grande Bellezza di Paolo Sorrentino). Il film di Virzì, infatti, vanta già un record: è la prima produzione italiana ad aver impiegato una unit di droni, con cui ha girato molte scene.
"L'idea è stata proposta al regista dopo che la sua produzione ci ha testato mettendoci alla prova.
Virzì è rimasto così entusiasta delle potenzialità dei droni da farci diventare una nuova unit del film con carta bianca per girare molte scene", ha commentato Orlando Salmeri, CEO e cofounder di
Olafilm, startup cinematografica che ha messo al centro del suo business i velivoli unmanned.
Secondo Salmeri, l'uso dei droni è
"rivoluzionario" per il mondo del cinema, perché "
rende la creatività istantanea: tu immagini un'inquadratura e un minuto dopo la stai facendo"; ma il manager avverte: "il drone rende tutto più semplice a condizione che venga usato in maniera efficace". Salmeri racconterà la sua esperienza sul set nel convegno di
Dronitaly, in programma il 25 ottobre, dove verrà fatto il punto sull’impiego dei
SAPR, Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto (o droni). L'evento offrirà anche l'occasione di incontrare le aziende italiane che stanno costruendo insieme questa nuova industria (costruttori di droni, esperti di sensoristica e software per la lettura dei dati in real time).