(Teleborsa) - Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, resta in campo, nonostante le contestazioni arrivate ieri presso l'Aula Giulio Cesare, dove le opposizioni hanno sollecitato il primo cittadino a dimettersi, in seguito allo
scandalo multe.
Marino, però, si è scusato, confermando di aver
pagato più di mille euro di multe, non alla cassa contravvenzioni, perché le multe prese con la sua auto, in divieto di sosta, erano state annullate, ma con semplici bollettini postali, direttamente nelle casse del Comune di Roma. Una spiegazione che è apparsa sufficiente alla maggioranza dei consiglieri comunali per confermare la sua buona fede.
"Non mi dimetto e lavoro per Roma", ha affermato Marino, aggiungendo "Andiamo avanti, in modo convinto e deciso". Allontanando lo spettro delle elezioni anticipate, paventato dal gruppo del Pd, e rinviando un possibile rimpasto dlela giusta capitolina, un portavice della magigoranza ha dichiarato "il caso multe è archiviato".
La situazione del Sindaco Marino, però, è tutt'altro che risolta a causa dell'
emergenza periferie. Un nuovo incontro-scontro con i cittadini si è verificato nei giorni scorsi all'Infernetto, dove sono stati
trasferiti una ventina di immigrati minori dalla casa di accoglienza di Tor Sapienza. "Non siamo la discarica di Roma, noi gli immigrati non li vogliamo", hanno protestato i residenti, ma la visione del Sindaco è ben diversa: "Sono molto soddisfatto dell'incontro tra residenti e immigrati", ha detto Marino, sottolineando di aver avviato un "dialogo" per "superare paure e diffidenze".