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Ferguson, i fumi della protesta arrivano alla Casa Bianca

Politica
Ferguson, i fumi della protesta arrivano alla Casa Bianca
(Teleborsa) - Scoppia il caos a Ferguson, nel Missouri, dopo il rifiuto del gran giurì ad incriminare un poliziotto bianco per la sparatoria fatale ad un adolescente nero disarmato.

Negozi saccheggiati, auto bruciate in strada e palazzine date alle fiamme. Si segnalano anche gruppi di persone riunite presso il Dipartimento di Polizia di Ferguson, dispersi dagli agenti che hanno sparato gas lacrimogeno.

L’eccesso di rabbia è nuovamente esploso dopo lo straziante episodio di violenza razziale, sopito lo scorso agosto, che aveva indotto ad un riesame dei rapporti tra le forze dell'ordine e le minoranze negli Stati Uniti, dopo che i fumi della protesta erano arrivati fino alla Casa Bianca, da dove il presidente Barack Obama continua ad invocare alla calma.

In prima fila ancora la famiglia del ragazzo ucciso, Michael Brown, che è andata tra i manifestanti ripetendo la sua dissociazione dagli atti di violenza.

I disordini sparsi si sono accesi alle 9:00 ora locale, tenuti faticosamente sotto controllo da decine di poliziotti in tenuta antisommossa, con veicoli blindati che hanno bloccato gli accessi alle strade.
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