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Il Jobs Act passa alla Camera. Minoranza PD e opposizione contrari

Politica, Welfare
Il Jobs Act passa alla Camera. Minoranza PD e opposizione contrari
(Teleborsa) - Il Jobs Act, la riforma del lavoro fortemente voluta dal Premier Matteo Renzi, è ad un passo dal diventare legge.

Ieri l'Aula della Camera ha approvato il testo con 316 sì e 6 no e 5 astenuti. A votare è stata solo la maggioranza e neanche tutta, visto che nel PD i seguaci di Cuperlo hanno detto "no", quelli di Civati hanno abbandonato l'emiciclo assieme a tutti gli altri deputati della minoranza.

Nonostante questa defezione interna ai dem, peraltro attesa, il testo è passato senza ricorrere alla fiducia ed ora è pronto per il via libera definitivo del Senato, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.
Dopodiché potranno essere varati alcuni decreti delegati già entro fine anno.

Soddisfatto Renzi che prima ritwitta le parole del Gruppo PD alla Camera, ossia "la Camera approva il Jobs Act. Più tutele, solidarietà e lavoro", poi scrive di sua mano "Grazie ai deputati che hanno approvato il Jobs Act senza voto di fiducia. Adesso avanti sulle riforme. Questa è la volta buona".

Il voto di ieri si è svolto non senza momenti di tensione che sono proseguiti anche dopo il via libera al testo, durante la conferenza stampa.

Il deputato della minoranza dem Stefano Fassina ha affermato che "le parole di Renzi non aiutano la pace sociale. Alimenta le tensioni sovversive e corporative", ribadendo il concetto che il Premier non può ignorare i sindacati, che rappresentano milioni di lavoratori.

Il Movimento 5 Stelle, invece, hanno mostrato cartelli con la scritta "Licenziact" e alcuni deputati si sono presentati in conferenza stampa con una benda di stoffa sugli occhi che riporta la medesima scritta.
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