(Teleborsa) - Il
premio Nobel, Paul Krugman ha detto che è improbabile che la
Federal Reserve alzerà i tassi di interesse il prossimo anno, mentre lotta per raggiungere il suo obiettivo di inflazione e la crescita economica globale rimane debole.
"Quando si ha la consapevolezza della criticità del momento, quando si è costretti a dire che l’economia mondiale è piuttosto debole e non si vede un aumento dell’inflazione all’orizzonte, un ritocco all’insù dei tassi implica enormi rischi", ha detto
Krugman a margine di un convegno a Dubai. "L’aumento dei tassi è certamente una possibilità reale, che magari si valuterà più avanti, ma molto probabilmente non avverrà".
Alti funzionari della Fed, tra cui il
Vice Presidente, Stanley Fischer e il
presidente della Fed di New York, William C. Dudley, hanno detto che questo mese si aspettano che dal calo del petrolio arrivino stimoli per il consumo interno, minimizzando il rischio che possa spingere ulteriormente l'inflazione al di sotto del 2%, che resta l’obiettivo principale della banca centrale americana.
Krugman, tuttavia, ha detto che è d'accordo con i segnali provenienti dai mercati finanziari che suggeriscono che i responsabili politici ritarderanno al massimo un aumento die tassi che si tradurrebbe in maggiori oneri finanziari per le imprese.
Il
Federal Open Market Committe (FOMC), che si riunirà il prossimo 16 e 17 dicembre, prenderà in considerazione i prezzi dell’energia nella sua valutazione dell’economia e dell’inflazione.
Mentre la maggior parte delle principali banche centrali ha come obiettivo un’inflazione al 2%, oltre un quarto delle 90 economie mondiali, monitorate dalla società di ricerca Capital Economics Ltd., sono ancora sotto l'1%, il più alto differenziale dal 2009.
"Le prospettive per la crescita economica mondiale potrebbe deteriorarsi nel 2015 con rischi di crisi in Cina e nella zona euro", ha aggiunto
Krugman.