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Precari, primi effetti della sentenza della Corte di Giustizia Europea

Economia, Welfare
Precari, primi effetti della sentenza della Corte di Giustizia Europea
(Teleborsa) - Dopo il via libera alla candidatura nelle RSU, la sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla reiterazione dei contratti a termine nel territorio italiano produce un altro effetto positivo sul precariato della scuola.

Il tribunale di Napoli, prendendo atto della pronuncia emessa dai giudici di Lussemburgo, ha infatti accolto il ricorso, patrocinato dai legali Anief, di una docente precaria, procedendo alla sua immissione in ruolo con acclusa ricostruzione di carriera.

La sentenza sulla docente di Ischia arriva a distanza di cinque anni da quando l’Anief denunciò il danno prodotto ai precari italiani, costituendosi in Corte Costituzionale, cui seguirono migliaia di ricorsi presentati nei tribunali del lavoro italiani, che si vanno a sommare alla miriade di denunce pervenute alla Commissione Europea, proprio per l’incompatibilità della normativa nazionale rispetto alla direttiva 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999 relativa all'accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato.

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, “a questo punto tutti i tribunali italiani si dovranno adeguare alla sentenza delle Corte europea, come ha fatto oggi il giudice di Napoli. Ma vinta questa battaglia l’Anief non si fermerà: oltre all'assunzione, i precari hanno diritto a percepire gli scatti di anzianità da precari, al pagamento delle mensilità estive, alla riconoscimento pieno del periodo pre-ruolo anche ai fini della mobilità”.



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