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Arabia Saudita, morto Re Abdullah. Gli succede il fratello

Economia
Arabia Saudita, morto Re Abdullah. Gli succede il fratello
(Teleborsa) - Re Salman, nuovo sovrano dell'Arabia Saudita, nonché fratello del defunto re Abdullah, molto probabilmente si atterrà alla politica petrolifera del suo predecessore. Mantenere cioè l’attuale livello di produzione petrolifera anche a costo di deprimere ulteriormente i prezzi.

Un passaggio chiave per valutare il nuovo corso, sarà se Salman, 79 anni, manterrà il ministro del petrolio, Ali al-Naimi, che ha guidato tutti i processi decisionali del dicastero dal 1995. Naimi, che compirà 80 anni quest'anno, ha detto che gli piacerebbe dedicare più tempo al suo altro incarico, quello di presidente dell’Università della scienza e della tecnologia.

L’Arabia Saudita produce oggi 9,5 milioni di barili al giorno e ne esporta circa 7 milioni. Il rifiuto saudita di arrendersi alla crescente quota di mercato conquistata dagli Stati Uniti, ha contribuito al peggiore crollo dei prezzi, dopo la crisi globale del credito innescata nel 2008.

"La leadership saudita ha già preso la decisione difficile di vivere con i prezzi del petrolio molto più bassi”, ha detto Florence Eid-Oakden, capo economista presso la società di consulenza Arabia Monitor. "Naimi non dovrebbe essere sostituito, pertanto non sono previste modifiche all’attuale politica produttiva dell’Arabia Saudita”.

Salman, nella sua funzione di principe ereditario, ha letto un discorso a nome del defunto monarca lo scorso 6 gennaio, confermando la continuità della politica petrolifera del paese nei confronti dei mercati, in tensione per la lentezza della crescita economica globale.

"Queste tensioni non sono una novità per il mercato del petrolio. Ne abbiamo affrontate altre in passato e con solida volontà, saggezza ed esperienza, ci occuperemo di quelle attuali allo stesso modo”, ha detto re Salman.

In pratica, le decisioni petrolifere saudite sono prese però da un Consiglio Supremo, presieduto dal re e composto da membri anziani della famiglia reale, ministri e leader del settore.

Per concludere, le decisioni della politica energetica sembrano essere state lasciate nelle mani del ministro del petrolio, Naimi, ha detto Simon Henderson, direttore del dipartimento di politica energetica del Golfo Persico presso il Washington Institute. "Anche se amministra il dicastero saudita dalla fine degli anni 70, Naimi mantiene una presa salda".
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