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Il Jobs Act entra ufficialmente nel mercato del lavoro. Sarà svolta?

Sabato sono entrati in vigore due decreti attuativi sulle tutele crescenti e i nuovi sussidi

Economia, Welfare
Il Jobs Act entra ufficialmente nel mercato del lavoro. Sarà svolta?
(Teleborsa) - Il Jobs Act fa ufficialmente in suo ingresso nel mondo del lavoro. Sabato scorso sono stati infatti pubblicati in Gazzetta Ufficiale i primi due decreti attuativi della riforma del lavoro.

Tra le principali novità, la possibilità, per le aziende, di assumere con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, l'applicazione del nuovo sussidio di disoccupazione, il Naspi, e l'addio definitivo all'articolo 18 per tutti i nuovi assunti, compresi quelli che passeranno da un'azienda all'altra.

In particolare, il Naspi entrerà in vigore dal 1°maggio, durerà due anni e potrà essere prorogato. Non potrà essere superiore ai 1.300 euro al mese e sarà ridotto del 3% al mese dopo i primi quattro.
Chi, scaduta la Naspi, non avrà ancora trovato un nuovo lavoro e si troverà in situazione economica difficile, potrà beneficiare dell'Asdi, un sussidio alla disoccupazione della durata di sei mesi, pari al 75% del Naspi. Ma attenzione: sarà erogato fino a quando non sarà esaurito il fondo da 300 milioni creato ad hoc.

Riuscirà il Jobs Act a creare "almeno" 150 mila posti di lavoro, come azzardato qualche giorno fa da Giuliano Poletti?

Secondo Unimpresa le nuove assunzioni potrebbero essere addirittura 250 mila e i primi effetti della riforma dovrebbero essere tangibili a giugno. L'Unione tiene però a precisare che non è detto che si creeranno 250 mila nuovi posti di lavoro perché in molti casi le assunzioni saranno il frutto della stabilizzazione degli attuali precari, in altri casi il risultato dell'emersione dell'occupazione irregolare o in nero.

La vera e propria creazione di nuovi posti dipenderà anche e soprattutto dall'incremento della produzione e dalle prospettive di crescita. Sarà l'economia, insomma, a fare la parte del leone.
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