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Petrolio, vincitori e vinti per il crollo dei prezzi

Economia
Petrolio, vincitori e vinti per il crollo dei prezzi
(Teleborsa) - Con i prezzi del petrolio ancora in calo di circa il 50% da giugno dello scorso anno, i due dollari al gallone di per la benzina distribuita alla pompa, sono diventati la normalità.

Questo potrebbe scatenare dei vantaggi a catena per l'economia di tutto il mondo. Il FMI ha stimato che il crollo del petrolio potrebbe incrementare il PIL mondiale, a fine anno, dello 0,7% e benefici potrebbero arrivare anche dal trasporto più economico che, a cascata, potrebbe riverberare la sua economicità sui prezzi alla produzione. Lo scenario così delineato includerebbe, di diritto, gli Stati Uniti tra i grandi vincitori del mondo a causa del crollo del greggio.

Ma non è tutt’oro che luccica.

Al forum BNEF, Bloomberg New Energy Finance, si sono classificati vincitori e vinti e mappato le rispettive aree. Gli Stati Uniti, Europa e Asia vengono favoriti dal calo del greggio per quasi 1000 miliardi e quindi di maggiori stimoli economico-finanziari. Il Medio Oriente, la Russia, così come i paesi aderenti all’Opec, subiscono invece forti rallentamenti al limite della recessione.

"Credo che il mondo sia entrato in una nuova era di bassi prezzi petroliferi, sia nel medio che nel lungo termine" ha detto Michael Liebreich, fondatore di BNEF, nel discorso di presentazione del summit annuale. "Abbiamo petrolio e gas a buon mercato, così come le fonti rinnovabili. Siamo sicuramente in un'epoca in cui l'offerta non è limitata”.
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