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QE avanti tutta, parola di Draghi

Il Presidente della Banca Centrale Europea ha assicurato che gli stimoli proseguiranno fino a quando sarà necessario

Economia
QE avanti tutta, parola di Draghi
(Teleborsa) - La Banca Centrale Europea continuerà ad implementare il programma di acquisto di titoli di Stato dell'Eurozona fino a quando sarà necessario, ossia fino a quando non ci sarà la certezza di un ritorno dell'inflazione attorno al target del 2% su basi sostenibili.

Lo ha assicurato il Presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, in un discorso preparato in occasione della visita al Fondo Monetario Internazionale.

Queste parole hanno fugato le speculazioni secondo cui la BCE potrebbe ridurre gli importi del quantitative easing alla luce dei recenti segnali di miglioramento dell'Eurozona.

Sempre ieri Draghi ha detto che le misure non convenzionali adottate dalla Banca centrale europea si sono dimostrate efficaci e i bassi tassi di interesse non hanno ancora portato a squilibri finanziari.

Le azioni non convenzionali hanno dimostrato finora di essere potenti, più di come molti osservatori avevano anticipato”, ha detto il governatore della Bce, in un discorso a Washington. "Mentre un periodo di bassi tassi di interesse si tradurrà inevitabilmente in qualche cattiva allocazione delle risorse locali, non ci dovrebbero essere conseguenze tali da minacciare la stabilità finanziaria globale e non vi sono, per ora, indicazioni di squilibri finanziari in via di definizione”.

La BCE ha tagliato i tassi di interesse di riferimento al livello record di 0,05%, lo scorso mese di settembre. Per farlo si è basata su una serie di stimoli non-standard, nell’intento di rianimare la comatosa economia dell’euroblocco.

I responsabili della politica monetaria europea, hanno fornito alle banche prestiti destinati ad alimentare l'offerta di credito e iniziato a comprare titoli di Stato a marzo, esortando i governi a portare avanti le riforme strutturali.

"Le riforme strutturali, che aumentino la fiducia nelle prospettive economiche e incoraggino gli imprenditori a capitalizzare sulle condizioni di finanziamento estremamente accomodanti di oggi, renderanno la nostra politica proporzionalmente molto più potente”, ha detto ancora Draghi nel suo discorso di oggi a Washington, concludendo che le riforme auspicate ai singoli governi , sono essenziali per assicurare alle politiche della BCE l’impatto desiderato.

Non è tutto oro quello che luccica, comunque. Secondo il numero uno dell'Istituto Centrale, le misure prese dalla BCE hanno fatto scendere i tassi sui prestiti all'economia reale, ma potrebbero anche avere degli "effetti collaterali".

Secondo Draghi, il QE potrebbe ad esempio stimolare un aumento compensativo del risparmio, nell'ambito di una società che tende all'invecchiamento della popolazione, per supplire ai bassi rendimenti offerti dal risparmio, via via che ci si avvicina all'età pensionabile.

E' necessario- ha detto - monitorare attentamente gli effetti del QE sulla distribuzione della ricchezza, per far sì che "abbiano effetti anche su consumi ed investimenti", stimolandoli.

"Tuttavia - ha sottolineato - è interesse anche dei risparmiatori che la produzione torni al suo potenziale senza ritardi ingiustificati" per far ripartire la crescita.


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