(Teleborsa) -
La Fed dovrebbe restare accomodante ancora per tutto il 2015, perché
l'inflazione non sembra ancora offrire segnali di accelerazione. Lo ha detto il Presidente della Fed di Chicago,
Charles Evans, membro votante del FOMC, in un intervento preparato per una conferenza a Stoccolma.
"Non ci sono prove che la politica dei tassi zero, in vigore negli Stati Uniti dalla fine del 2008, sia troppo accomodante", ha detto Evans, ricordando che
"non c'è un aumento significativo dell'inflazione".
Secondo Evans,
le aziende continuano a sedere su un "mucchio di soldi" e questo è un segnale che "pensano che il tasso di rendimento reale sui progetti di investimento futuri sia piuttosto basso".
Quanto all'inflazione, il banchiere si è detto convinto che
non sia in grado di risalire oltre il target del 2% almeno sino al 2018, per cui ha aggiunto: "Non vedo alcuna ragione convincente per affrettare una stretta creditizia".
Secondo Evans, "potrebbe anche essere che l'economia americana avesse bisogno di altre misure accomodanti in questo momento" e quindi non bisogna avere fretta, ma
attendere di raggiungere i due target del doppio mandato (inflazione e disoccupazione) in un lasso di tempo ragionevole prima di ritirare le misure di sostegno.
Evans è uno dei due banchieri propensi ad attenere l'anno prossimo, ma
la maggioranza del FOMC (15 banchieri) pensa ad un aumento dei tassi più vicino.