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Inflazione globale, rischi e misteri delle Banche Centrali

Economia
Inflazione globale, rischi e misteri delle Banche Centrali
(Teleborsa) - La Federal Reserve, presieduta da Janet Yellen, è ragionevolmente fiduciosa che i prezzi al consumo possano presto tornare a salire. Mario Draghi, per conto della BCE, dice che il piano di allentamento quantitativo partito a marzo ha già dimostrato la sua efficacia. La Banca d'Inghilterra, dal canto suo, prevede che l’obiettivo del 2% è probabile che venga toccato nel giro di due anni.

Tali dichiarazioni, anche se non proprio inneggianti alla vittoria, sono comunque ottimistiche sul fatto che il trend ribassista dei tassi sia ormai alla fine e che l’acquisto di obbligazioni avrà l’effetto di riportare l’inflazione verso l’obiettivo condiviso del 2%.

Tuttavia, le Banche Centrali hanno ripetutamente sovrastimato l'inflazione a partire dalla metà del 2011, secondo Marvin Barth, strategist sui cambi per Barclays. Secondo Barth, una crescente preoccupazione è che circa un terzo del declino decennale dell'inflazione in tutto il mondo, è potenzialmente inspiegabile.

Se fosse giusto il suo punto di vista, quel che Barth chiama “global missingflation”, minaccerebbe la capacità della strategia della Yellen di spingere verso l'alto i prezzi, sollevando peraltro altri interrogativi sull’incapacità delle Banche Centrali di centrare i propri obiettivi e dichiarare “missione compiuta”.

“La Global Missingflation manterrà probabilmente le Banche Centrali obbligate a riflettere sui rischi di nuovi ribassi dell’inflazione”, ha detto Barth, che è anche un ex funzionario del Tesoro americano. "Oltre a ciò è anche opportuno infondere una maggiore cautela nei mercati che vedono proprio nella low inflation uno dei maggiori rischi di ripiego”.
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