(Teleborsa) - La fame nel mondo scende sotto gli 800 milioni di persone.
72 Paesi hanno raggiunto l'obiettivo di Sviluppo del Millennio: dimezzare la proporzione delle persone sottoalimentate.
E' la fotografia scattata dall'ultima edizione del rapporto annuale delle
Nazioni Unite sulla fame secondo cui nei paesi in via di sviluppo,
la prevalenza della denutrizione - che misura la percentuale di persone che non sono in grado di consumare cibo sufficiente per una vita attiva e sana -
è scesa al 12,9% della popolazione, un calo dal 23,3% di un quarto di secolo fa.
La maggioranza (72 su 129) dei paesi monitorati dalla FAO ha raggiunto l'obiettivo entro il 2015, con i paesi in via di sviluppo nel loro complesso che hanno mancato il target per un piccolo margine.
"Il quasi raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio sulla fame ci dimostra che
è possibile eliminare questa piaga nel corso della nostra esistenza" ha commentato il
Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva che chiede alle autorità dei vari Paesi di integrare questo obiettivo "in tutti gli interventi politici" al centro della "nuova agenda per lo sviluppo sostenibile da stabilire quest'anno".
I grandi passi avanti verso la piena realizzazione degli obiettivi di sicurezza alimentare sono stati tuttavia ostacolati dalle sfide ambientali. Il rapporto cita eventi meteorologici estremi, calamità naturali,
instabilità politica e conflitti civili. E, sottolinea che, accanto a queste sfide,
la popolazione mondiale è cresciuta dal 1990 a oggi di 1,9 miliardi, e ciò rende la riduzione del numero di persone che soffrono la fame ancora più straordinaria.
La mappa della fame. Un notevole abbassamento della fame è stato raggiunto in Asia orientale e progressi molto veloci si sono registrati in America Latina e nei Caraibi, nel sud-est asiatico e nell'Asia centrale.
L'Africa sub-sahariana è la regione con la più alta prevalenza di denutrizione al mondo - 23,2% della popolazione - vale a dire quasi
una persona su quattro.