(Teleborsa) -
La Corte dei Conti torna a bacchettare il governo sul tema della pressione fiscale, che rappresenta una vera e propria piaga per l'Italia. Lo ha ribadito il presidente delle sezioni riunite della Corte dei Conti, Enrica Laterza, nella relazione sul rendiconto statale.
Secondo i giudici contabili, "difficilmente il sistema economico potrebbe sopportare ulteriori aumenti della pressione fiscale" ed "
è prioritario" tagliare le tasse a famiglie ed imprese, per restituir loro capacità di spesa. Il procuratore generale
Martino Colella, nella sua relazione, ha sottolineato che
"la pressione fiscale continua a rimanere elevata nel confronto internazionale" essendosi attestata nel 2014 al 43,5%, con un
divario di 1,7 punti percentuali di prodotto rispetto alla media degli altri paesi dell'Area euro".
Oltre alla pressione fiscale,
desta preoccupazione anche la spesa pensionistica, che secondo l'organo di vigilanza contabile si sta espandendo ad un
ritmo "continuo ed elevato" a fronte di una "caduta verticale degli investimenti".
Si tratta di elementi che generano preoccupazioni, in un quadro in cui c'è una
"crescita economica ancora molto lontana dai ritmi del passato", che limita le possibilità di ridurre la
spesa pubblica a meri interventi di efficienza, talvolta anche intaccando la prestazione di beni e servizi.
Infatti, la
rigidità della spesa pensionistica, unita a
margini di manovra sempre più stretti sulle altre categorie (redditi e consumi), già troppo colpite, pone in luce le oggettive
difficoltà di portare avanti una adeguata spending review. In questo quadro non resta che
continuare a tagliare la spesa pubblica "improduttiva", nonostante quel che è stato già fatto sul fornte dei costi della politica.