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L'Italia cresce più del previsto, parola di Confindustria

Economia
L'Italia cresce più del previsto, parola di Confindustria
(Teleborsa) - I recenti progressi dell’economia italiana sono in linea o perfino superiori a quelli indicati dal Centro Studi Confindustria (CSC) nello scenario di metà giugno. E’ quanto rivela rivelato da Congiuntura flash – Analisi mensile del CSC- del mese di luglio che fa notare come nell'industria, produzione, fatturato e ordini accelerano, tirati dalla domanda interna come prova il balzo dell’import.

L’occupazione è ripartita e consolida fiducia e capacità di spesa delle famiglie. In Italia l’occupazione è ripartita: nonostante la momentanea flessione di maggio (-0,3% mensile), il bimestre aprile maggio registra un incremento di 63 mila unità sul 1° trimestre
(+0,3%), grazie all’aumento mensile record di aprile (+131mila unità).

L’offerta di credito si allenta e le misure appena varate per smaltire le sofferenze aiuteranno il rilancio dei prestiti bancari. Inoltre, le condizioni internazionali sono ancora più favorevoli di quelle incorporate nelle ultime previsioni CSC.

Il petrolio è del 10% più basso e, con il ritorno del greggio iraniano, dopo lo storico accordo con Teheran tenderà a scendere. Il cambio dell’euro contro dollaro è sceso del 5% e l’avvio, sempre più vicino, della normalizzazione della politica monetaria della FED lo schiaccerà ulteriormente.

L’acquisto di titoli da parte della BCE ripiegherà i tassi di mercato. La ripresa nell’Eurozona si sta consolidando e l’export del Made in Italy già ne beneficia. Secondo Confindustria è ormai evidente la ripartenza della locomotiva USA. Il commercio globale è tornato ad aumentare.

Grazie all’accordo in extremis raggiunto tra Grecia e, non ci sarà alcun contagio del Paese ellenico. Tuttavia resta il timore di una frenata più marcata dei paesi emergenti, mentre la violenta correzione della Borsa in Cina non aiuta il difficile passaggio ai consumi del testimone dello sviluppo anche se finora, però, il dirigismo delle autorità ha pilotato un atterraggio morbido. Si approfondisce la recessione in Brasile. Quella in Russia, invece, si sta attenuando e ciò conforta l’attesa del ritorno all’espansione nella seconda metà del 2015.
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