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Esodati e opzione donna, domani presidio dei sindacati davanti al Tesoro

Economia, Welfare
Esodati e opzione donna, domani presidio dei sindacati davanti al Tesoro
(Teleborsa) - Domani mattina davanti al ministero dell'Economia e delle finanze, ci sarà il presidio di Cgil, Cisl e Uil, per chiedere l'approvazione della settima salvaguardia per gli esodati.

"È intollerabile che, a fronte di un dramma ancora non risolto del tutto quale è quello degli esodati, il ministero dell'Economia comunichi di aver incamerato le risorse del Fondo relativo". Così la segretaria confederale della Cgil Vera Lamonica a margine dell'audizione che si è tenuta lo scorso 9 settembre alla Commissione Lavoro della Camera dei deputati sui progetti di legge in merito alla flessibilità dell'età pensionabile.

"Le sei salvaguardie effettuate e per le quali sono stati stanziati quasi 12 miliardi - prosegue Lamonica - non sono sufficienti a coprire tutta la platea degli interessati. Secondo gli stessi dati INPS restano fuori almeno altri 49.500 lavoratori e lavoratrici". "Su quei 12 miliardi è stato effettuato un risparmio di almeno 3: è scandaloso - sostiene Lamonica - che oggi si dica che sono stati utilizzati per altri fini, nonostante la legge istitutiva del Fondo esodati preveda espressamente che i risparmi siano destinati al Fondo stesso per il completamento delle salvaguardie, e nonostante le dichiarazioni ben diverse fatte finora".

"Vale lo stesso per l'opzione donna, in vigore dal 2004 e finanziata a tutto il 2015, che non si applica perché l'INPS ha dato un'interpretazione sbagliata della norma", aggiunge la dirigente sindacale. "Norma che penalizza ferocemente le donne che vi fanno ricorso ma che, dopo la legge Fornero, è stata per molte l'unica via d'uscita".

"L'approvazione della settima salvaguardia per gli esodati e la proroga dell'opzione donna rappresentano due misure fondamentali per evitare che si allarghi l'area del disagio sociale", rilancia il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli.
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