(Teleborsa) -
Affondano le borse europee e Piazza Affari, all'indomani della
decisione della Fed di lasciare invariato il costo del denaro, che era quasi scontata, ma ha portato con sé tante implicazioni di carattere macroeconomico. A penalizzare le borse,
anche Wall Street, hanno concorso soprattutto gli accenti preoccupati del Presidente Janet Yellen, i riferimenti alla frenata dell'economia mondiale e le
stime caute per i due anni a venire.
A turbare i mercati anche le
scadenze tecniche ed il
deludente dato del leading indicator. L'
Euro / Dollaro USA continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,39%. Seduta in lieve rialzo per l'
oro, che avanza a 1.137,1 dollari l'oncia. Forte riduzione del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (-3,65%), che ha toccato 45,19 dollari per barile.
Lieve calo dello
Spread, che scende a 110 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta all'1,77%.
Tra i listini europei, pesante
Francoforte, che segna una discesa di ben del 3,06 punti percentuali, seduta negativa per
Londra, che chiude gli scambi con una perdita dell'1,34%, e seduta drammatica per
Parigi, che crolla del 2,56%.
A picco Piazza Affari in chiusura di seduta, con il
FTSE MIB che accusa un ribasso del 2,65%, spezzando la catena positiva di tre consecutivi rialzi, iniziata martedì scorso; sulla stessa linea, viene venduta parecchio il
FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 23.135 punti. Leggermente negativo il
FTSE Italia Mid Cap (-0,67%), come il FTSE Italia Star (-0,9%).
Il
controvalore degli scambi nella seduta odierna a Piazza Affari è stato pari a 4,51 miliardi di euro, con un incremento di ben 2.190,2 milioni di euro, pari al 94,54%, rispetto ai precedenti 2,32 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,81 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 1,58 miliardi.
A fronte dei 221 titoli scambiati, sono giunte richieste di acquisto per 55 azioni. In lettera invece 152 titoli. Pressoché stabili le rimanenti 14 stocks.
Tutte le blue chip di Piazza Affari sono crollate, ma le vendite si sono accanite particolarmente su
Prysmian, che ha archiviato la seduta a -5,10%,
in scia ad un downgrade di Goldman Sachs.
Sensibili perdite per
Azimut, in calo del 3,93%.
In apnea
Cnh Industrial, che arretra del 3,89%.
Tonfo di
Intesa Sanpaolo, che mostra una caduta del 3,75%.