(Teleborsa) - Il
riassetto economico-finanziario di Saipem torna in primo piano, all'avvicinarsi della data del prossimo
CdA del 27 ottobre che, oltre ad approvare la trimestrale e il piano industriale, dovrà
prendere una decisione in merito al rifinanziamento del debito da oltre 5 miliardi, che oggi pesa sulla controllante
Eni.
Che i piani dlel'Eni siano quelli di alleggerirsi del peso del debito di Saipem non è un mistero, né sembra lo siano le modalità con cui questo potrebbe avvenire.
Mentre
l'Eni continua a dialogare con CDP per un eventuale ingresso diretto del veicolo di Stato nella controllata specializzata nei servizi d perforazione, sembra che si stia concretizzando
l'ipotesi di un maxi consorzio di banche pronto a rifinanziare il debito di 5,5 miliardi in scadenza e organizzare un
aumento di capitale di massimi 3 miliardi di euro.
Stando a quanto riferito da fonti a Reuters,
sarebbero già sette le banche interessate a partecipare al consorzio:
Goldman Sachs e
JPMorgan in prima fila e, poi,
Citigroup,
Deutsche Bank,
Mediobanca,
Intesa Sanpaolo ed
UniCredit.
Nel frattempo,
CDP discute con Eni di un eventuale
ingresso in Saipem, che potrebbe avvenire
rilevando una quota e, successivamente,
sottoscrivendo la quota parte dell'aumento di capitale. I colloqui sono ancora in corso.