(Teleborsa) -
Parte oggi il maxi processo per lo scandalo denominato Mafia Capitale o "Cupola romana", che ha coinvolto diversi esponenti politici e faccendieri che ruotavano attorno al Campidoglio, a partire da
Salvatore Buzzi, meglio noto come il "signore delle coop" e braccio destro di
Massimo Carminati. Uno scandalo che ha avuto anche pesanti riflessi sulla vita economica e sull'amministrazione della Capitale
Il procedimento prenderà il via con un esercito di
46 indagati (solo una ventina saranno in Aula oggi), una sessantina di avvocati e centinaia di udienze calendarizzate fino a luglio, oltre ad una
mole infinita di documenti ed intercettazioni derivanti dalle inchieste della Procura.
Nonostante la schiera di indagati, le figure centrali saranno quelle di
Massimo Carminati, l'ex terrorista additato come capo del clan ed attualmente in carcere a Parma, il suo braccio destro
Salvatore Buzzi, signore indiscusso della rete delle cooperative e
Riccardo Brugia, che figurerebbe come il braccio armato della Cupola romana. Dovrebbero comparire anche diversi esponenti politici romani, ma
l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino ha già detto che non ci sarà.
"Massimo Carminati in questo processo parlerà", ha annunciato il suo legale, aggiungendo che "è intenzionato a difendersi in modo diverso dal solito perché vuole chiarire un sacco di cose e lo farà". L'avvocato, che oggi partirà presentando una serie di eccezioni preliminari, ha poi aggiunto che quel che ha più dato fastidio al suo assistito è stato l'accostamento persistente ai termini "mafia" e "droga".