(Teleborsa) - Rivoluzionare l’urbanistica, la tecnologia e i servizi delle nostre città. Mettere in rete, in tempo reale, le informazioni e le azioni degli utenti connessi. Ripensare le città contemporanee in chiave intelligente, un secondo Rinascimento.
E' questa la sfida del
tavolo di lavoro “Smart Cities per la digitalizzazione del Paese” organizzato dal Mise in seguito all'istituzione, lo scorso 18 settembre, di una
task force per il coordinamento delle misure di politica industriale per promuovere città e comuni intelligenti.
Lo sviluppo delle Smart Cities - sottolinea il Ministero - ha
obiettivi precisi: realizzare, dove esiste, il potenziamento della
smart grid e della
banda larga, la creazione di
aree a ridotta emissione di CO2, l'istituzione dello
Sportello Unico per affiancare le Amministrazioni locali, attuare misure per la diffusione di
dispositivi smarter, una cornice istituzionale per la valorizzazione dei
Big Data.
Si tratta di un progetto ambizioso che conta circa 9 miliardi di finanziamenti al 2020 (in parte statali e in parte dell'UE), per investimenti sull'efficienza energetica e per i trasporti e la logistica delle nostre città.
A guidare la task force ministeriale il sottosegretario
Simona Vicari, la quale ha annunciato che il
Programma nazionale delle Smart Cities non è più solo un "annuncio", ma è divenuta realtà.
La strategia si concentrerà su due
"macroazioni":
indirizzo e monitoraggio del vari progetti ed una fase sperimentale di
"living lab" nelle 14 città metropolitane. Quest'ultima a sue volta si svilupperà su due progetti:
"energia e connettività" con una dotazione di 15 milioni di euro e
"domanda pubblica intelligente" con una copertura da 4 a 7 milioni di euro.