(Teleborsa) -
I tassisti spaventati dal "fenomeno Uber", che ha colpito anche
il resto d'Europa, si rivolgono all'
Antitrust, incontrando il numero uno dell'autorità per la concorrenza,
Giovanni Pitruzzella, per un confronto su una nuova regolamentazione del trasporto pubblico.
Tassisti ed autonoleggiatori rappresentativi delle 8 maggiori sigle sindacali hanno
esposto "una serie di osservazioni critiche" in merito alla
richiesta formulata dall'Antitrust al Parlamento di "emanare una nuova regolamentazione su Uber e sulle nuove App digitali per il trasporto urbano".
L'Authority si era infatti già attivata sul problema, per cercare di
tutelare la concorrenza ed i consumatori, e nella comunicazione di inizio novembre
aveva messo in luce gli "evidenti benefici" derivanti da un sistema più evoluto che garantisce "una maggiore
facilità di fruizione del servizio di mobilità, una
migliore copertura di una domanda spesso insoddisfatta, una conseguente
riduzione dei costi per l'utenza e, nella misura in cui si disincentiva l'uso del mezzo privato, un
decongestionamento del traffico urbano".