(Teleborsa) - Circa 3,8 miliardi di euro nelle casse dello Stato dalla
voluntary disclosure, la procedura di collaborazione volontaria per l’emersione dei capitali detenuti all’estero.
A tanto ammonta il gettito stimato, al netto degli interessi, applicando aliquote medie prudenziali agli oltre
59 miliardi e 500 milioni di euro di attività per le quali è stata chiesta la regolarizzazione, fa sapere il Ministero dell'Economia in una nota, aggiungendo che il gettito effettivo sarà determinato dall’attività di accertamento, ad opera dell’Agenzia delle Entrate, sulle oltre 129 mila istanze presentate.
Delle
129.565 istanze trasmesse, 127.348 riguardano la
disclosure internazionale, 1.507 quella
nazionale, ossia la regolarizzazione di capitali detenuti in Italia ma non dichiarati, e 710
entrambe.
Degli oltre 59,5 miliardi di euro di attività svelate al Fisco, quasi il 70% (circa 41,5 miliardi) proviene dalla Svizzera, capofila dei rimpatri. Seguono il
Principato Di Monaco (7,7%), le
Bahamas (3,7%),
Singapore (2,3%),
Lussemburgo (2,2%) e
San Marino (1,9%).
Le istanze sono state inviate da contribuenti
residenti in tutte le regioni italiane, dalle 63.580 della Lombardia alle 88 della Basilicata.
Nel dettaglio, il
valore delle attività emerse con la procedura di disclosure ammonta a 59.578.928.219 euro, il
gettito dalla regolarizzazione viene valutato in base alle istanze intorno ai 3,8 miliardi.
Considerando gli interessi l’introito finale potrà facilmente raggiungere circa 4 miliardi.
Quanto alle
istanze, più di 28 mila riguardano attività di importo complessivo
tra 300 mila e 3 milioni di euro; circa 23 mila sono relative a importi compresi
tra 60 mila e 150 mila euro, mentre sono state presentate 326 istanze per la fascia più elevata, quella relativa ad attività di
valore superiore a 15 milioni di euro.