(Teleborsa) - Alla fine il Ministro
Maria Elena Boschi esce vincente dal polverone politico sollevato dallo
scandalo Banca Etruria. La Camera ha infatti
bocciato, con 129 voti a favore e 373 contrari, la
mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle. L'accusa mossa il Ministro era l'esistenza di un gravissimo
conflitto d'interessi sul
decreto salva-banche, a causa del coinvolgimento del padre nelle vicende della
Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio.
La Boschi, con orgoglio e determinazione, ha respinto le accuse
: "non ho mai favorito la mia famiglia né gli amici". "Sono orgogliosa di far parte di un governo - ha aggiunto - che esprime un concetto molto semplice: chi sbaglia deve pagare, chiunque sia, senza differenze e favoritismi".
"
Se mio padre ha sbagliato deve pagare. Non c’è spazio per doppie misure e favoritismi", ha aggiunto il ministro per le riforme costituzionali.
Il premier Renzi, che oggi non ha potuto essere presente in Aula per
impegni a Bruxelles, ha commentato l'esito del voto dichiarando "Mi pare del tutto evidente che si sia trattato di un
clamoroso boomerang per il Movimento 5 stelle". Il capo del governo, che proprio ieri aveva affidato gli arbitrati
all'Agenzia anticorruzione di Raffaele Cantone., aveva già
difeso il ministro Maria Elena Boschi nei giorni scorso, definendo l'accusa "assurda".
Intervenuto nei giorni scorsi anche il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan, il quale ha ribadito la sua
solidarietà alla Boschi, dicendosi convinto che ne "uscirà alla grande, non ha nulla da nascondere".