(Teleborsa) -
Il referendum sulla riforma costituzionale è l'ultima carta che gioca il Premier Matteo Renzi, dopo aver affrontato riforme importanti -
lavoro,
scuola e
riorganizzazione della Pubblica Amministrazione - ed esser riuscito a ridurre le tasse. Lo ha dichiarato il capo del governo a repubblica TV, all'indomani del
sì della Camera al nuovo Senato.
Per Renzi, la riforma costituzionale è "
la partita su cui ti sei giocato tutto, e allora se la perdi devo trarne le conseguenze".
"Se perdo il referendum sulla riforma costituzionale smetto di far politica", ha sottolineato, aggiungendo che si tratta di una linea più anglosassone ed incentrata sulla responsabilità di chi fa politica.
La campagna referendaria partirà subito dopo il voto finale alla Camera, atteso ad aprile, e potrebbe svolgersi ad ottobre.
Renzi ha poi chiarito che,
dopo il referendum non si andrà al voto, ma si arriverà alla
"scadenza naturale" di questa legislatura, poiché l'intendimento del governo è quello di arrivare al 2018. Niente elezioni anticipate dunque.
Intanto, il leader leghista Matteo Salvini, contrariamente al Premier, intende fare del referendum costituzionale un plebiscito contro questo governo ed afferma: "
do appuntamento a 60 milioni di italiani che non possono votare il presidente del Consiglio da tre volte consecutive e a ottobre
lo mandiamo a casa tranquillamente col voto degli italiani".