(Teleborsa) -
Ancora una giornata nera per i mercati di Eurolandia complice il
crollo del petrolio scivolato ai minimi dal 2003 dopo la
fine delle sanzioni all'Iran. Sullo sfondo resta, poi, l'
incognita Cina in attesa di nuove indicazioni sul fronte macroeconomico. Gli scambi del Vecchio Continente sono stati orfani oggi della bussola
Wall Street, rimasta chiusa per la festività del Martin Luther King day.
L'
Euro / Dollaro USA continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,26%. Giovedì la
Banca Centrale Europea riunirà il Comitato di politica monetaria per deliberare in materia di tassi. L'
Oro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1.089,4 dollari l'oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) in calo (-1,36%) si attesta su 29,02 dollari per barile.
Sale lo
spread, attestandosi a 103 punti base, con un incremento di 4 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari all'1,57%.
Tra i mercati del Vecchio Continente, sostanzialmente debole
Francoforte, che registra una flessione dello 0,23%. Si muove sotto la parità
Londra, evidenziando un decremento dello 0,37%, mentre
Parigi, soffre un calo dello 0,52%.
Pioggia di vendite sul listino milanese, che scambia con una pesante flessione del 2,64%.
A Piazza Affari non si salva alcun comparto. Tra i più negativi della lista del listino azionario italiano, troviamo i comparti
Banche (-5,83%),
Viaggi e intrattenimento (-3,64%) e
immobiliare (-3,57%).
Tra i
best performers di Milano, si distinguono
Moncler (+3,51%) e
Luxottica (+0,88%), la prima grazie al
giudizio positivo di Goldman Sachs.
Denaro su
Telecom Italia (+0,50%) dopo che
Vivendi ha arrotondato la sua partecipazione nella big delle tlc.
Le più forti vendite, invece, si sono manifestate su
Banca Mps, che ha terminato le contrattazioni a -15,03%, in un
panorama bancario fortemente negativo. Tonfo anche di
Banca Popolare dell'Emilia Romagna, che mostra una caduta dell'8,33%. Lettera su
UBI Banca, che registra un importante calo del 7,36%. Affonda
Banco Popolare, con un ribasso del 6,73%.
Sfuma l'iniziale tentativo rimbalzo di
Fiat Chrysler Automobiles (-2,93%) colpita dalle vendite la scorsa settimana sull'
ipotesi di nuovi scandali per Renault e, sulle
voci di vendite gonfiate per FCA.