(Teleborsa) -
Ottimo inizio di ottava per i mercati europei trainati oggi da una
Piazza Affari scatenata.
Le Borse del Vecchio Continente hanno beneficiato della
marcata ripresa delle quotazioni del petrolio, a sua volta favorito dall'
ultimo rapporto dell'IEA e dalle statistiche sui pozzi attivi negli Stati Uniti.
Ignorati, invece, i
deludenti i dati sulla manifattura dell'Eurozona, che alimentano le ipotesi di un prossimo
intervento della BCE a marzo.
Sempre dal fronte macroeconomico, in Italia sono state
confermate le stime sull'inflazione, con i timori di
deflazione che continuano a tenere banco.
Di grande aiuto l'
avvio in corsa di Wall Street, pure sostenuta dal rally del greggio e dalle
attese per un più lento rialzo dei tassi di interesse.
Sul valutario l'
Euro / Dollaro USA scambia con un calo dello 0,81%, anche se oggi la vera protagonista è la
sterlina, ai minimi di sette anni sul biglietto verde in scia ai timori per la "Brexit".
Tra le commodities, l'
oro si conferma in forte calo a 1.209,8 dollari l'oncia mentre il petrolio (Light Sweet Crude Oil) mostra un balzo del 9,58%.
In discesa lo
spread, che retrocede a quota 134 punti base, con un decremento di 3 punti base, mentre il BTP decennale riporta un rendimento dell'1,52%.
Tra i mercati del Vecchio Continente,
Francoforte porta a casa un guadagno dell'1,98%,
Londra dell'1,47%,
Parigi dell'1,79%.
Sessione euforica per Piazza Affari, con il
FTSE MIB che mostra un balzo del 3,52%.
Nella Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 2,12 miliardi di euro, in calo di 380,8 milioni di euro, rispetto ai 2,5 miliardi della vigilia; i volumi si sono attestati a 0,96 miliardi di azioni, rispetto ai 1,17 miliardi precedenti.
Su 226 titoli azionari trattati in Piazza Affari, 28 hanno terminato la seduta con una flessione, mentre i rialzi sono stati 190. Invariate le rimanenti 8 azioni.
Tutte banche tra le Blue Chip di Piazza Affari più acquistate: in pole position
Banca Popolare dell'Emilia Romagna, seguita da
Banco Popolare,
UBI Banca e
Unicredit.
Volano gli energetici
Eni e soprattutto
Saipem, dopo il
via libera definitivo da parte dell'Egitto al programma di sfruttamento del maxi giacimento di gas scoperto nel 2015 nella zona di Zohr.
In evidenza
Ferrari dopo l'
ok del CdA al dividendo di 0,46 euro per azione, e
Telecom Italia, quest'ultima dopo che
Vivendi ha acquistato un altro 1,4% del capitale, salendo al 22,8%. Su di giri anche
Mediaset, che potrebbe cedere Mediaset Premium ai cugini francesi di
Vivendi.