(Teleborsa) - La guerra commerciale con la Russia, che ha tagliato ulteriormente del 20,2% le esportazioni Made in Italy, continua a pesare sull'export tricolore, al minimo da almeno 10 anni.
E’ quanto emerge da una analisi della
Coldiretti sulla base dei
dati Istat relativi al febbraio 2016 dalla quale si evidenzia che ad essere
colpiti sono settori simbolo del Made in Italy, dall'alimentare alla moda fino ai mobili.
Il primo e più incisivo effetto è stato determinato dall’
embargo totale in Russia per una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all'ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, provenienti da UE, USA, Canada, Norvegia ed Australia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014.
Una misura che - spiega la
Coldiretti -
è costata direttamente all'Italia 240 milioni di euro nel 2015 per il solo settore agroalimentare.
I prodotti agroalimentari Made in Italy più colpiti dall'embargo in termini di taglio in valore delle esportazioni sono stati nell'ordine la frutta, le carni e frattaglie, i formaggi e latticini. La guerra commerciale ha però provocato - continua l'associazione dei coltivatori diretti – anche effetti indiretti dovuti alla mancanza di sbocchi di mercato che ha fatto crollare le quotazioni di molti prodotti agricoli europei nel lattiero caseario, nella carne e nell'ortofrutta.
I coltivatori diretti avvertono che
per il Made in Italy si sta verificando anche un
danno di immagine a causa della diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con l’Italia.