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Mutui e prestiti in ripresa. Nuovo minimo storico per il tasso medio sull'acquisto della casa

Economia
Mutui e prestiti in ripresa. Nuovo minimo storico per il tasso medio sull'acquisto della casa
(Teleborsa) - In ripresa il mercato dei mutui e dei prestiti in Italia, grazie alle mosse della BCE per allentare le maglie strette del credito. Nel mese di aprile 2016, il totale dei prestiti all'economia è risultato in crescita dello 0,36% (totale che include anche la pubblica amministrazione), con il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese che ha presentato una variazione prossima allo zero (-0,3%) nei confronti di aprile 2015, -0,4% il mese precedente e assai migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo ed è ritornato sui valori di aprile 2012.

E' quanto rivela il rapporto mensile dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) che spiega come sulla base degli ultimi dati ufficiali disponibili, relativi a marzo 2016, l’ammontare complessivo dei mutui in essere delle famiglie ha registrato un variazione positiva di +1,1% nei confronti di fine marzo 2015, confermando, anche sulla base dei dati sui finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui.
Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all'economia sono passati da 1.673 a 1.820,3 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.406 miliardi di euro.

I tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia su livelli ancora più bassi. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,30% toccando il nuovo minimo storico (2,33% il mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso.
Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato all’1,85% (minimo storico), 1,90% il mese precedente e 2,03% a gennaio 2016 (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,12%, toccando il minimo (3,16% il mese precedente; 6,18%, prima della crisi, a fine 2007).

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse)a fine marzo 2016 sono pari a 83,6 miliardi di euro rispetto a 83,1 miliardi di febbraio. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,60% a marzo 2016, lo stesso valore di febbraio 2015 (4,93% a fine 2015; 0,86%, prima dell’inizio della crisi).

In Italia i depositi aumentano, a fine aprile 2016, di 59,5 miliardi di euro rispetto all’anno precedente (su base annua, +4,7% in accelerazione rispetto al +3,7% di marzo), mentre diminuisce, sempre su base annua, la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, (ad aprile 2016: -15,9%, segnando una diminuzione su base annua in valore assoluto di 67,5 miliardi di euro).

L’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra ad aprile 2016 una variazione, sempre su base annua, di -0,5%. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.686,2 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto - di circa 173,5 miliardi.

Il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all’1,10% (1,12% il mese precedente; 2,89% a fine 2007).
Il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si è attestato allo 0,47% (0,49% il mese precedente), quello sui PCT a 0,84% (0,80% il mese precedente).
Il rendimento delle obbligazioni è risultato pari al 2,90%, 2,91% il mese precedente.

Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, ad aprile 2016 è risultato pari a 202 punti base (204 punti base il mese precedente). Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).

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