(Teleborsa) -
Il disastro ferroviario in Puglia, che ha provocato la morte di 23 persone, è da ricollegare con la
corruzione, che limita la possibilità di effettuare le infrastrutture in Italia.
Lo ha denunciato oggi il p
residente dell'Anticorruzione, Raffaele Cantone, in una audizione al Senato, cui ha presentato la Relazione annuale 2015 dell'authority.
Secondo Cantone, l'incidente è "probabilmente di un errore umano", ma è anche una
"conseguenza di un problema atavico del nostro Paese di mettere in campo infrastrutture adeguate". Il Presidente dell'anticorruzione ne ha dato anche la ragione che è da
"individuarsi nella corruzione".
La tesi di Cantone è stata confermata anche dal
procuratore di Trani, Francesco Giannella che, nel fare il punto delle indagini, ha affermato che parlare solo di un errore umano è riduttivo e che il lavoro di ammodernamento, i cui fondi sono stati stanziati nel 2009, avrebbe dovuto concludersi entro il 2015. In realtà questi lavoro non sono mai stati iniziati per
"problemi burocratici".