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Padoan prende le distanze dall'Upb: conferma le stime di crescita del PIL

Relativamente alla flessibilità, il ministro dell'Economia ha chiarito che una cifra del 2,4% "non può essere confermata"

Economia, Politica
Padoan prende le distanze dall'Upb: conferma le stime di crescita del PIL
(Teleborsa) - L'economia italiana crescerà dello 0,8% nel 2016 e dell'1% nel 2017. A ribadirlo il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in audizione in Parlamento sulla Nota al Documento di economia e finanza (Def), rifiutando così l'invito dell'Ufficio parlamentare di bilancio (Ufb) a rivedere al ribasso le cifre sulla crescita. "Conti truccati? Balle. Alla fine del triennio Upb e governo hanno la stessa stima di crescita cumulata", ha dichiarato il titolare del dicastero di Via XX settembre a Roma, aggiungendo che tra le stime del ministero dell'Economia contenute nella Nota di aggiornamento del Def e quelle dell'ufficio parlamentare bilancio (Upb) c'è "uno scarto contenuto, che a noi sembra non significativo". "Siamo stati prudenti, considerando il contesto macroeconomico", ha assicurato Padoan davanti alla commissioni Bilancio di Camera e Senato, specificando che gli ultimi dati sostengono le stime del governo.

Il presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro, ha dichiarato: "Vi è quindi una divergenza di opinioni con il governo", ricordando che il governo "non deve adeguarsi ma deve spiegare i motivi per cui ritiene una diversa crescita programmatica". A questo punto l'Upb potrebbe decidere di non validare la manovra finanziaria che il governo approverà con molta probabilità tra sabato 15 ottobre e lunedì 17 ottobre.

Relativamente alla flessibilità, Padoan ha chiarito che una cifra del 2,4% "non può essere confermata". "Non si parla più di flessibilità - ha sottolineato Padoan - perché la flessibilità è finita, quella legata alle riforme strutturali e agli investimenti che ci sono; ma si tratta di circostanze eccezionali che richiedono interventi eccezionali anche per far fronte ad un vuoto europeo e per questo il governo chiede fino a 2,4%" di deficit/PIL. L'Upb "dopo aver fatto la validazione o non validazione del Def sarà chiamato a convalidare il quadro di bilancio e questa e' l'informazione che sarà inviata a Bruxelles per valutare la manovra".
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