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DEF, Upb valida previsioni: presupposta "piena attuazione PNRR"

Economia
DEF, Upb valida previsioni: presupposta "piena attuazione PNRR"
(Teleborsa) - Il consiglio dell'Ufficio parlamentare di Bilancio "ha validato lo scenario macroeconomico tendenziale del DEF 2024", in quanto "le stime sulle principali variabili del quadro sono ricomprese in un intervallo accettabile, sebbene in diversi casi si collochino sull'estremo superiore delle valutazioni del panel UPB".

È quanto si legge in una nota dell'Upb, che precisa che "le previsioni sono validate assumendo la piena e tempestiva realizzazione dei progetti del PNRR e il graduale venire meno delle tensioni geopolitiche internazionali". Il ministero dell'Economia e delle finanze (MEF) ha predisposto il Def "recependo i rilievi trasmessi dall'UPB il 28 marzo scorso su una precedente versione" spiega l'Ufficio. "Nel dettaglio, la validazione delle stime tendenziali del DEF poggia su previsioni del PIL (1 per cento nel 2024, 1,2 nel 2025, 1,1 nel 2026 e 0,9 nel 2027) che non eccedono gli estremi dell'intervallo di previsione del panel UPB e non si discostano eccessivamente dalle valutazioni mediane, eccetto che nel 2027; inoltre, la previsione governativa del PIL nominale, variabile direttamente rilevante per la finanza pubblica, è simile a quella dell'UPB e comunque non supera l'intervallo delle stime" si legge nella nota.

"L'instabilità del quadro globale è però tale per cui le prospettive potrebbero cambiare, anche velocemente e in misura non trascurabile, nel corso dell'orizzonte di previsione. I rischi, che pure appaiono bilanciati nel breve termine, sono giudicati complessivamente orientati al ribasso per i prossimi anni" conclude.

Dunque, priorità al rifinanziamento del taglio del cuneo fiscale sul lavoro. E ancora, nell'immediato, "il Governo intende continuare nell'adozione di misure volte a intervenire sul profilo del deficit, migliorandolo ulteriormente anche attraverso una revisione della disciplina dei crediti d'imposta al fine di ricondurlo al di sotto del 3 per cento del PIL entro il 2026, come previsto nella Nadef. Tali azioni saranno rivolte a migliorare non solo i saldi di competenza, ma anche quelli di cassa, abbassando così il profilo del rapporto debito/PIL già nel breve periodo", si legge nel Documento di economia e finanza trasmesso alle Camere.
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