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Good Banks, quali le conseguenze di una mancata vendita?

Fabio Rampelli (FI-AN) lo chiede al Ministro dell'Economia durante un'interrogazione alla Camera

Economia, Politica
Good Banks, quali le conseguenze di una mancata vendita?
(Teleborsa) - La vendita delle Good Banks (Banca Etruria, CariChieti, CariFerrara e Banca Marche) le quattro banche salvate un anno fa e messe in vendita dal Governo continua a far discutere anche nei Palazzi della Politica.

Alla luce della nuova proroga che Bruxelles ha concesso all'Italia per vendere gli istituti di credito, l'onorevole Fabio Rampelli (FI-AN) in un'interrogazione alla Camera in Commissione Economia e Finanze ha chiesto al Ministro dell'Economia "quali saranno le conseguenze per gli istituti in questione laddove il termine dovesse scadere, senza che ne sia stata perfezionata la vendita".

Rampelli ha ricordato che la nuova data per la vendita fissata dalla Commissione Europea "è stata mantenuta confidenziale per proteggere l'efficacia del processo di vendita e le versioni non confidenziali di tali accordi saranno rese note una volta che saranno state risolte le questioni di riservatezza". Inoltre il deputato fa presente che "per ottenere la proroga del termine, l'Italia ha assunto impegni aggiuntivi allo scopo di limitare distorsioni nella concorrenza e per assicurare che nessun nuovo aiuto di Stato sarà (in futuro) fornito alle Good Banks o banche Ponte. In tutta la vicenda poi non sono mai state chiarite quali siano le conseguenze che si produrrebbero nell'ipotesi di una mancata vendita entro l'ignoto termine di scadenza fissato dalla Commissione Europea", spiega il deputato che rimarca come i "termini della questione abbiano un'obiettiva rilevanza in termini di interesse pubblico e di potenziali ricadute sul futuro degli investitori privati e dei risparmiatori. Questo non impedisce che di fatto che i termini rimangano ignoti non solo ai cittadini ma anche al Parlamento".

Che i titolari dei conti correnti non debbano pagare i costi legati al salvataggio degli istituti in crisi, lo aveva assicurato qualche tempo fa anche Claudio De Vincenti nominato a inizio settimana Ministro della Coesione Territoriale e Mezzogiorno.

Alla luce di tutto questo, Rampelli chiede inoltre:

- chi abbia negoziato gli accordi per le proroghe dei termini di vendita, se sarà reso noto il loro contenuto, e quali siano gli impegni aggiuntivi presi dall'Italia per ottenere la dilazione;

- se siano state adottate cautele affinché il prezzo di vendita degli istituti abbia attinenza con il reale valore dei medesimi, e se siano state previste procedure di informazione al mercato che soddisfino i necessari criteri di trasparenza;

- quali saranno le conseguenze per gli istituti in questione laddove il termine dovesse scadere, senza che ne sia stata perfezionata la vendita;

- quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare affinché siano salvaguardati e tutelati, da un lato, i livelli di occupazione negli istituti coinvolti e, dall'altro, la clientela.

Leggi pag. 7 nel documento completo.






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