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Unicredit, alta tensione per l'aumento di capitale

Il titolo oggi è crollato in borsa per i timori relativi alla ricapitalizzazione. Se l'aumento non dovesse andare a buon fine, potrebbero esserci "significativi impatti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo fino a compromettere la continuità aziendale"

Economia, Finanza
Unicredit, alta tensione per l'aumento di capitale
(Teleborsa) - Giornata no per Unicredit che a Piazza Affari è scivolata del 5,45%. A dare il via alle vendite sul titolo, l'incertezza sui dettagli dell'aumento di capitale . Oggi so è riunito un CdA straordinario per discutere dell'aumento di capitale ed esaminare i dati preliminari dei conti probabilmente impattati dal nuovo piano strategico. Dalla riunione che doveva servire ad accelerare la tempistica della maxi ricapitalizzazione sono usciti i risultati preliminari consolidati dell'esercizio 2016 in cui il Gruppo prevede una perdita di circa Euro 11,8 miliardi e una serie di ulteriori svalutazioni una tantum pari a 1 miliardo di euro che si attende verranno contabilizzate nello stesso esercizio 2016.

Intanto, la Banca Centrale Europea ha richiesto all'istituto di Piazza Gae Aulenti di presentare, entro il 28 febbraio prossimo, "una strategia in materia di crediti deteriorati, supportata da un piano operativo per affrontare la tematica dei NPL". E' quanto emerge dal Documento di registrazione, approvato dalla CONSOB, relativo all'aumento che l'istituto è pronto a lanciare. Indiscrezioni di stampa indicano che la ricapitalizzazione partirà già il 6 febbraio in modo da terminare entro la fine del mese prossimo.

Secondo l' Eurotower "sebbene le azioni poste alla base del Piano Strategico siano finalizzate a mitigare i profili di debolezza del Gruppo , sussiste il rischio che le azioni prospettate nel Piano non siano in grado di fronteggiare adeguatamente i profili di debolezza riscontrati dalla BCE".

Dal canto suo Unicredit rivela che la mancata sottoscrizione o la sottoscrizione parziale dell'aumento "determinerebbe - in assenza di ulteriori interventi di rafforzamento patrimoniale adeguati a far fronte agli assorbimenti di capitale generati dalle azioni del piano strategico - significativi impatti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo stesso fino a compromettere la sussistenza dei presupposti per la continuità aziendale".







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